Il Lounge Bar, completamente avvolto dalla bellissima atmosfera dello stretto, offre una proposta di drink ricercati ed innovativi, a cura del barmanager Christian Costantino. La tradizione dei grandi classici si sposa con l’attualità dei signature cocktails, pensati e concepiti per offrire un’ emozionante e piacevole esperienza ai propri ospiti.
Un classico dell’aperitivo all’italiana rivisitato con note di agrumi, erbacee e speziate, vivacizzate dalle bollicine.
Ispirato ad Anta, la donna che nel 1903 sposò il Conte Camillo Negroni. Note calde e speziate.
Appartengo ai gelsi rossi, alle felci, all’uva. Sono della foglia tonda del cappero, del bianco e viola del suo fiore. Sono del geco e del vulcano. Appartengo al sole, alla sabbia nera, al mare, alla medusa, alla pomice che non affonda, all’ossidiana che trattiene il buio. Alle mie isole, al blu. Io appartengo al blu. Appartengo al fuoco, all’estate, ai rovi, alle more. ”Appartengo al vento, a ciò che non muore”
Personalmente non ritengo che un gentiluomo come Bond beva Martini shakerato. Non credo neppure che questa definizione appaia nei testi originali dei romanzi di Fleming, così come in Conan Doyle non appare mai la frase: “Elementare caro Watson”. Per non parlare poi del discusso Vodka Martini…».
(Umberto Eco). Il Martini è una scienza, un simbolo della tradizione americana che evoca non solo un cocktail ma anche locali, banconi di hotel, luci soffuse, assenza di appetizer, sussurri e sfioramenti carnali, sguardi, sorrisi, tintinnio di cristalli e cubetti di ghiaccio, swing di sottofondo, mille sfumature grigie di tabacco della Virginia, tuxedo neri, smoking e bow tie bianchi.